Guerra


Verso la guerra 1935-1939

Nel 1935 il governo fascista,come rimedio alla depressione e alla stagnazione economica, fu indotto a ricercare nelle conquiste coloniali (quando le altre potenze europee si ponevano il problema della decolonizzazione) una risposta alle difficoltà contingenti, in linea con l'ideologia colonialista del fascismo. L'aggressione all'Etiopia (ottobre 1935), condotta anche con l'uso di gas asfissianti e bombardamenti di interi villaggi, si concluse nel maggio del 1936. La vittoria permise a Mussolini la proclamazione dell'Impero (9 maggio 1936). Nel clima di militarizzazione della società civile, voluto dal governo, il 18 dicembre 1935 gli italiani furono chiamati a donare le fedi nuziali -ricevendo in cambio un anello di ferro- per dimostrare con questo gesto la "fede" riposta nel regime fascista. L'iniziativa fu presentata come atto patriottico per compensare i danni delle "inique sanzioni " economiche decretate dalla Società delle Nazioni per la guerra all'Etiopia.In realtà, la guerra era stata un'aggressione avvenuta in violazione del diritto internazionale.
La campagna si risolse in un grandioso momento di propaganda e di attivismo: un capitolo riuscito di quella spettacolarizzazione della politica tanto cara al fascismo.
La guerra contro l'Etiopia determinò nei confronti dell'Italia un mutamento in negativo dell'opinione pubblica dei paesi democratici ed un sostegno diplomatico da parte della Germania nazista. Tutto ciò costituì il presupposto per una più stretta unità d'azione tra Italia e Germania che portò, il 28 ottobre '36, alla nascita dell'Asse Roma-Berlino.
Le prime conseguenza dell'accordo furono la partecipazione di Italia e Germania alla guerra civile spagnola, in appoggio alle forze franchiste, e l'adesione dell'Italia al Patto Anticomintern, stipulato nel novembre 1936 con Germania e Giappone,in contrapposizione all'Internazionale comunista.
La guerra civile spagnola rappresentò il banco di prova politico e militare delle forze antidemocratiche europee. Scoppiata nel giugno del 1936, come rivolta dei militari guidati da Francisco Franco contro il governo del Fronte Popolare, democraticamente eletto nel 1934, precorse la seconda guerra mondiale. Per i suoi aspetti di guerra totale, e perché propose la scelta tra democrazia e fascismo.
Combattuta sul suolo spagnolo, coinvolse però tutto il mondo, sollevando un'ondata di solidarietà internazionale verso il governo legittimo. Alla guerra parteciparono migliaia di volontari antifascisti (compresi non pochi italiani)inquadrati nelle Brigate internazionali. La Germania nazista e l'Italia fascista inviarono massicci aiuti ai rivoltosi.
La vittoria franchista (febbraio 1939) confermò, nel contesto internazionale, il forte impulso all'affermazione delle politiche di violenza seguite dai governi fascisti europei.
Lo scenario politico, nella seconda metà degli anni Trenta,si era infatti profondamente modificato con l'affermazione di regimi dittatoriali in gran parte dei paesi europei orientali: i paesi baltici,la Polonia,la Jugoslavia,la Grecia, la Romania, l'Ungheria.
Il 12 marzo 1938 la Germania nazista invadeva l'Austria, annettendola al III Reich. L'Anschluss era stato preparato da iniziative diplomatiche e militari e salutato entusiasticamente dalla popolazione austriaca. Questo fu il primo atto di conquista del cosiddetto "spazio vitale" della nazione tedesca ritenuto indispensabile, secondo la dottrina definita dal nazismo, per giustificare l'espansionismo hitleriano. Nel settembre di quello stesso anno la Cecoslovacchia cedeva alla Germania i Sudeti, una regione confinante a forte presenza tedesca.Intanto l'alleanza tra l'Italia fascista e la Germania nazista si stava facendo sempre più stretta. Il 15 luglio 1938 veniva pubblicato sul "Giornale d'Italia" il Manifesto degli scienziati razzisti.Il 5 settembre il re Vittorio Emanuele III firmava il decreto sulla razza. Il 6 ottobre il Gran Consiglio del fascismo votava la "Dichiarazione sulla razza".Il 19 novembre nella "Gazzetta ufficiale" venivano promulgati i Provvedimenti per la difesa della razza italiana che allineavano il regime fascista alla politica razziale nazista.
Nel marzo del 1939 la Germania occupava militarmente la Cecoslovacchia.Nello stesso mese l'Italia invadeva l'Albania. Nel maggio successivo l'Italia e la Germania sottoscrivevano un'alleanza militare,il Patto d'acciaio, come lo definì Mussolini. Il 23 agosto Germania e Unione Sovietica firmavano il patto di non aggressione, conosciuto come patto Molotov-Ribbentrop, con il quale i contraenti si impegnavano a non concludere alleanza o compiere azioni ostili l'uno verso l'altro.

La guerra dal 1939 al 1943

Il 1° settembre 1939 la Germania invadeva la Polonia. In base agli accordi Moltov-Ribbentrop l'armata rossa occupava la parte orientale del paese, le tre repubbliche baltiche e la Finlandia. Davanti alla mancata risposta militare delle potenze europee, Francia e Gran Bretagna, nella primavera dell'anno successivo le truppe naziste occupavano la Danimarca e la Norvegia.Nel mese di maggio fu la volta di Lussemburgo, Olanda e Belgio, dal quale sferrarono (10 maggio 1940) un attacco decisivo contro la Francia, che capitolò il 25 dello stesso mese. Il Paese venne diviso in due zone: una di occupazione militare tedesca a Nord, mentre al Sud venne instaurato un governo collaborazionista (Repubblica di Vichy) affidato al maresciallo Henri Philippe Pétain. A Londra il generale Charles De Gaulle si proclamava capo della Francia libera ed affermava che avrebbe continuato a combattere.

Anche l'Italia in guerra
Il 10 giugno 1940, davanti ai travolgenti successi tedeschi, Mussolini abbandonava la posizione di neutralità inizialmente assunta, -consapevole della propria impreparazione militare- e dichiarava guerra alla Francia.
Conclusa l'invasione della Francia, i tedeschi -con qualche supporto di unità italiane e di altre nazioni alleate- davano l'avvio al tentativo di invasione della Gran Bretagna con la quale, secondo i piani di Hitler, si sarebbe dovuto concludere il conflitto. Le operazioni inziarono con la guerra sottomarina, per tagliare i rifornimenti all'isola, ed aerea, per conquistare la superiorità nei cieli come condizione preliminare all'invasione. La battaglia, protrattasi dall'agosto alla fine dell' ottobre 1940, vide il successo della Royal Air Force, che riuscì a contrastare i massicci attacchi portati dalla Luftwaffe, grazie anche agli aiuti americani ed al possesso del radar.
Frattanto, il 27 settembre, Germania, Italia a Giappone avevano firmato il patto tripartito, che riconosceva le rispettive sfere d'influenza in Europa ed in Asia e garantiva reciproca assistenza economica e militare contro l'intervento di potenze (Stati Uniti) non coinvolte nel conflitto in corso. Il fallimento dell'attacco all'Inghilterra aveva frattanto modificato nuovamente il carattere del conflitto. Dopo l'invasione della Polonia e la "guerra lampo" attuata contro la Francia , le operazioni militari si stavano orientando verso una "guerra di logoramento", alla fine della quale avrebbero vinto le forze capaci di mettere in campo la maggiore quantità di risorse economiche.
Nell'ottobre del 1940 l'Italia attaccava la Grecia, per rafforzare la propria posizione strategica nel Mediterraneo e bilanciare la presenza tedesca nei Balcani. La Germania infatti era intervenuta militarmente in Romania. La guerra in Grecia si risolse in un sostanziale insuccesso per le truppe italiane.Fu necessario l'intervento tedesco per costringere i greci alla resa. (21 aprile 1941).
In questo contesto la Jugoslavia, male e poco armata, veniva aggredita il 6 aprile 1941 dagli eserciti italiano e tedesco e costretta alla capitolazione in una settimana. Alla resa seguì lo smembramento del paese con la costituzione dello stato indipendente croato, sotto la guida di Ante Pavelić, il capo del partito Ustasci, alleato dell'Italia.
In Africa gli inglesi nel maggio 1941 completarono la conquista delle regioni orientali -Somalia,Eritrea,Etiopia- rimettendo sul trono etiope il Negus.
Nel Nord Africa,gli italiani dopo un iniziale successo che dalla Libia - loro colonia dal 1912- li portò ad entrare in Egitto,subirono la controffensiva inglese.La Cirenaica( una parte della Libia) fu occupata nella primavera del 1941.
Mussolini chiese aiuto ad Hitler che inviò l' Afrika Korps, sotto il comando di Erwin Rommel.
Da quel momento il ruolo dell'Italia, nel quadro bellico, divenne subalterno rispetto alla Germania.
Dopo una serie di offensive e controffensive in Libia e in Egitto, la decisiva battaglia di El Alamein (23 ottobre-4 novembre 1942) costrinse le forze italo-tedesche ad abbandonare la Libia e ad attestarsi in Tunisia. Nel novembre 1942 le forze americane ed inglesi sbarcarono in Marocco ed Algeria.Questo determinò,nel maggio del 1943, l'espulsione totale delle forze dell'Asse dal teatro africano.
Il 22 giugno 1941 era iniziato l'attacco tedesco contro l'Unione Sovietica. La resistenza sovietica, riusciva a fermare l'avanzata tedesca lungo un fronte che da Leningrado arrivava in prossimità di Mosca .
Nel dicembre 1941 l'attacco giapponese a Pearl Harbour -con il quale si distruggeva la maggior parte della flotta americana nel Pacifico- consentiva ai nipponici la conquista di vaste aree nel Sud-Est asiatico e della parte Occidentale dell'Oceano Pacifico.
Con la fine del 1942 inizia una diversa fase del conflitto.
La sconfitta di El Alamain e lo sbarco anglo americano nel Nord Africa, la sconfitta nazifascista nella battaglia di Stalingrado (19 settembre 1942- 2 febbraio 1943), le operazioni nel Pacifico che subivano una inversione di tendenza con la battaglia del Mar dei Coralli (4 -8 maggio 1942) e delle Isole Midway (4 - 6 giugno 1942), sottolineavano che le sorti del conflitto iniziavano a spostarsi a favore degli anglo-americani e dei russi.

La campagna d'Italia

Il 10 luglio 1943 la VII armata statunitense, comandata dal generale George Patton e l'VIII armata britannica, comandata dal generale Bernard Montgomery, sbarcavano nella parte meridionale della Sicilia ( nella piana di Gela, non lontano da Siracusa), dando così inizio all'invasione alleata dell'Italia. Conquistata l'isola in meno di un mese, l'esercito anglo-americano proseguiva la propria marcia lungo la penisola. Il 3 settembre due divisioni dell'VIII armata attraversavano lo stretto di Messina, il 9 dello stesso mese una divisione inglese sbarcava nel porto di Taranto e la V armata statunitense sbarcava nella zona di Salerno.
La campagna di Sicilia impose un elevato tributo di sangue alle forze anglo-statunitensi: circa 22.000 tra morti, feriti e dispersi più 20.000 ammalati di malaria. I tedeschi subirono circa 10.000 perdite, tra morti e prigionieri e gli italiani ebbero 5.000 morti e 116.000 prigionieri (cifra che indica l'inizio della dissoluzione dell'esercito).
L'avvio della campagna d'Italia con l'invasione della Sicilia determinò avvenimenti politici che cambiarono la situazione politica dell'Italia: la caduta del fascismo del 25 luglio 1943 ed il conseguente arresto di Mussolini. Questo determinò, il 3 settembre 1943, la firma dell'armistizio tra l'Italia e gli anglo-americani. La pubblicizzazione dell'armistizio, avvenuta l'8 settembre successivo, determinò: l'invasione tedesca dell'Italia, la liberazione di Mussolini - prigioniero al Gran Sasso- da parte dei tedeschi, la sua traduzione in Germania, il suo ritorno in Italia il 23 settembre.Ai primi di novembre Mussolini annunciata la costituzione di un nuovo stato fascista, la Repubblica Sociale Italiana, alleata( realisticamente sotto tutela) della Germania nazista.
Il primo ottobre la V armata americana, raggiunse Napoli.
I tedeschi si ritirarono impiegando la tattica della «ritirata aggressiva», per ritardare l'avanzata delle forze anglo-americane sfruttando la conformazione favorevole del terreno dell'Italia centrale.
La conseguenza fu che la liberazione di Roma ebbe luogo solo il 4 giugno del 1944, dopo mesi di duri combattimenti sulla linea Gustav, in particolare a Cassino e ad Anzio (posto a pochi km da Roma) dove gli alleati sbarcarono il 24 gennaio 1944.
Contemporaneamente alla liberazione di Roma ebbe luogo lo sbarco in Normandia, iniziato nella notte tra il 5 e il 6 giugno 1944. L'apertura di questo nuovo fronte provocò, per gli anglo-americani, la perdita d'importanza del fronte italiano. Un terzo delle truppe presenti in Italia venne trasferito in Francia e l'iniziativa alleata iniziò ad affievolirsi favorendo, di fatto, la resistenza tedesca.

Liberazione della Toscana

Gli Alleati iniziarono l'avanzata a Nord di Roma, che li portò a percorrere 150 km in 15 giorni. Il 20 giugno i tedeschi(secondo la logica della ritirata aggressiva) si attestarono su una linea che si snodava lungo il corso dell'Ombrone, l'Orcia e il lago Trasimeno. Dal 30 giugno al 3 luglio si ritirarono su una seconda linea che andava da Cecina a Volterra ad Arezzo, dove ingaggiarono una forte resistenza fino al 15 luglio. L'avanzata degli alleati aveva liberato Siena il 3 luglio; Arezzo il 16 e Livorno il 19. Le truppe che si stavano raccogliendo in Chianti per conquistare Firenze -considerata un nodo di importanza strategica per condurre le operazioni contro la "Linea Gotica"- avrebbero avuto bisogno ancora di molti giorni prima di giungere alle porte del capoluogo regionale.
La battaglia di Firenze
Il 23 luglio l'attacco alleato,che si era sviluppato nella zona di Greve, veniva costretto ad arrestarsi davanti ad una nuova linea difensiva approntata dai tedeschi a sud dell'Impruneta, l'ultimo baluardo difensivo prima della linea dell'Arno. I tedeschi cominciarono ad eseguire gli atti di sabotaggio destinati a rallentare l'avanzata del nemico. Fecero saltare le linee telefoniche, distrussero diciassette tra mulini e panetterie, requisirono ogni automezzo circolante. Il 29 luglio il comando tedesco fece affiggere un manifesto che ordinava ai cittadini lo sgombero da una fascia profonda da cento a duecento metri su entrambe le rive dell'Arno. Era la prova che i tedeschi avevano intenzione di utilizzare la città per rallentare l'avanzata alleata.La speranza di ottenere lo stato di "città aperta" per Firenze era svanita.
Il primo agosto riprese l'avanzata alleata a Sud della città. Nel pomeriggio del 3, il comando tedesco proclamò lo stato di emergenza e quella stessa notte vennero fatti crollare i ponti sull'Arno - precedentemente minati- e le strade adiacenti al Ponte Vecchio, che invece venne risparmiato per volontà di Hitler stesso. Il centro cittadino era un cumulo di macerie. I tedeschi avevano abbandonato l'Oltrarno senza combattere, ma si erano trincerati al di là del fiume. Il giorno successivo le prime pattuglie alleate raggiungevano la salita di San Gaggio per scendere poi verso Porta Romana.Lo stesso 4 agosto truppe neozelandesi e nazifasciste si scontrarono, in modo duro e cruento, nel territorio del Comune di Scandicci, a San Michele a Torri.
Il 25 luglio,nel contempo,il Comitato Toscano di Liberazione Nazionale aveva diramato le disposizioni perché i partigiani scendessero in città. Mentre le truppe anglo americane stazionavano, i partigiani conducevano la battaglia contro i cecchini e stabilivano il collegamento telefonico con il centro cittadino, utilizzando il Corridoio Vasariano. Nella notte tra il 10 e l'11 agosto gli ultimi reparti di paracadutisti tedeschi lasciavano le spallette dell'Arno e si ritirarono attraverso il centro cittadino verso la linea dei viali di circonvallazione.
Alle 6,45 dell'11 agosto suona la Martinella(la campana di Palazzo Vecchio), segnale dell'insurrezione ordinata dal CTLN. Alle ore 7, in Palazzo Medici-Riccardi il CTLN insedia un nuovo governo cittadino, un sindaco e un presidente della Provincia. La battaglia continua.Si combatte strada per strada tra formazioni partigiane ed esercito nazista: a San Jacopino,lungo il Mugnone,alla Fortezza,in piazza della Libertà, a Ponte al Pino,lungo la ferrovia di via Aretina. I primi reparti alleati iniziano ad attraversare l'Arno il 13 agosto, attestandosi lungo la linea tenuta fino a quel momento dalle formazioni partigiane.Costruiscono un ponte, che i genieri spingono sui basamenti del ponte Santa Trinita, ricongiungendo le due parti della città, rimasta divisa per due settimane. Questo consente di cominciare a rifornire con una certa continuità una parte della città, rimasta a lungo isolata. Il 18 agosto i tedeschi si ritirano sulla terza linea difensiva: il Barco, Careggi, Bolognese, Faentina, Settignano. Continuano il cannoneggiamento del centro storico, usando postazioni mobili poste a Fiesole e sulla collina di Monte Ceceri.
Nell'ultima decade di agosto la linea del fronte si sposta lentamente verso la periferia settentrionale di Firenze. I tedeschi sono riusciti a rallentare l'avanzata verso la linea Gotica, che tutti leggono come l'ultimo baluardo nazifascista sul fronte italiano. Il 28 agosto i carrarmati canadesi arrivano sulla via Bolognese. Il primo settembre viene raggiunta e liberata la città di Fiesole,luogo da cui Firenze è stata tenuta sotto tiro. Firenze è libera.
Per la prima volta, nel corso della campagna d'Italia, una città si libera grazie ai propri cittadini, ai partigiani.
Le truppe alleate si avviano verso l'Appennino dove, nel corso dell'inverno 1944-45, affronteranno la linea difensiva predisposta da Albert Kesserling.

La linea gotica e il 25 Aprile

Dalla fine del settembre 1944 all'aprile 1945, la campagna d'Italia si svolse pertanto sulla linea Gotica.Il sistema di fortificazioni era stato fatto costruire dall'esercito tedesco lungo un tracciato disposto tra Carrara e Pesaro e appoggiato agli Appennini per la maggior parte dei suoi 340 chilometri di sviluppo, posti fra la Toscana, l'Emilia Romagna e le Marche. Solamente il tratto ad Est, quello confinante col mare Adriatico, si sviluppava lungo un terreno pianeggiante, ma fitto di fiumi, canali e paludi che nell'autunno e nell'inverno avrebbero efficacemente ostacolato la manovra dei carri e degli automezzi.
Si contavano 2.400 postazioni di mitragliatrici e 480 di artiglieria, 120 chilometri di reticolati e di trincee e, nel settore Est, una serie di fossati anticarro, mentre erano relativamente pochi i bunker in cemento armato e le torrette di panzer montate su casematte di cemento.I maggiori elementi di forza, però, venivano dalla geografia e dalle stagioni. I rilievi offrivano infatti posizioni dominanti di controllo delle via di transito e l'inverno avrebbe ulteriormente contribuito alla paralisi delle operazioni, a tutto vantaggio delle forze schierate sulla difensiva.
Lo sfondamento della linea gotica venne affidato all'VIII armata. Il 25 agosto 1944 polacchi e canadesi attraversarono il Metauro, conseguendo dei successi iniziali relativamente facili. Il 21 settembre l'esercito alleato raggiunse Rimini, il 9 novembre Forlì, il 4 dicembre Ravenna ed il 16 Faenza. A fine anno si arrestò lungo il fiume Senio. Nel frattempo le divisioni di Clark si erano fermate, a fine ottobre, a trenta chilometri in linea d'aria da Bologna. Il 13 novembre Alexander annunciò la sospensione delle operazioni belliche alleate sul fronte italiano.
Nella primavera 1945 l'offensiva anglo-americana e l'insurrezione generale dei partigiani del 25 aprile hanno ragione delle truppe tedesche e l'intera Italia del Nord viene liberata entro aprile. Otto mesi dopo la liberazione di Firenze e 22 mesi dopo lo sbarco in Sicilia.