Guerra
Verso la guerra 1935-1939
La guerra dal 1939 al 1943
Il 1° settembre 1939 la Germania invadeva la Polonia. In base agli accordi Moltov-Ribbentrop l'armata rossa occupava la parte orientale del paese, le tre repubbliche baltiche e la Finlandia. Davanti alla mancata risposta militare delle potenze europee, Francia e Gran Bretagna, nella primavera dell'anno successivo le truppe naziste occupavano la Danimarca e la Norvegia.Nel mese di maggio fu la volta di Lussemburgo, Olanda e Belgio, dal quale sferrarono (10 maggio 1940) un attacco decisivo contro la Francia, che capitolò il 25 dello stesso mese. Il Paese venne diviso in due zone: una di occupazione militare tedesca a Nord, mentre al Sud venne instaurato un governo collaborazionista (Repubblica di Vichy) affidato al maresciallo Henri Philippe Pétain. A Londra il generale Charles De Gaulle si proclamava capo della Francia libera ed affermava che avrebbe continuato a combattere.
La campagna d'Italia
Liberazione della Toscana
Il 23 luglio l'attacco alleato,che si era sviluppato nella zona di Greve, veniva costretto ad arrestarsi davanti ad una nuova linea difensiva approntata dai tedeschi a sud dell'Impruneta, l'ultimo baluardo difensivo prima della linea dell'Arno. I tedeschi cominciarono ad eseguire gli atti di sabotaggio destinati a rallentare l'avanzata del nemico. Fecero saltare le linee telefoniche, distrussero diciassette tra mulini e panetterie, requisirono ogni automezzo circolante. Il 29 luglio il comando tedesco fece affiggere un manifesto che ordinava ai cittadini lo sgombero da una fascia profonda da cento a duecento metri su entrambe le rive dell'Arno. Era la prova che i tedeschi avevano intenzione di utilizzare la città per rallentare l'avanzata alleata.La speranza di ottenere lo stato di "città aperta" per Firenze era svanita.
Il primo agosto riprese l'avanzata alleata a Sud della città. Nel pomeriggio del 3, il comando tedesco proclamò lo stato di emergenza e quella stessa notte vennero fatti crollare i ponti sull'Arno - precedentemente minati- e le strade adiacenti al Ponte Vecchio, che invece venne risparmiato per volontà di Hitler stesso. Il centro cittadino era un cumulo di macerie. I tedeschi avevano abbandonato l'Oltrarno senza combattere, ma si erano trincerati al di là del fiume. Il giorno successivo le prime pattuglie alleate raggiungevano la salita di San Gaggio per scendere poi verso Porta Romana.Lo stesso 4 agosto truppe neozelandesi e nazifasciste si scontrarono, in modo duro e cruento, nel territorio del Comune di Scandicci, a San Michele a Torri.
Il 25 luglio,nel contempo,il Comitato Toscano di Liberazione Nazionale aveva diramato le disposizioni perché i partigiani scendessero in città. Mentre le truppe anglo americane stazionavano, i partigiani conducevano la battaglia contro i cecchini e stabilivano il collegamento telefonico con il centro cittadino, utilizzando il Corridoio Vasariano. Nella notte tra il 10 e l'11 agosto gli ultimi reparti di paracadutisti tedeschi lasciavano le spallette dell'Arno e si ritirarono attraverso il centro cittadino verso la linea dei viali di circonvallazione.
Alle 6,45 dell'11 agosto suona la Martinella(la campana di Palazzo Vecchio), segnale dell'insurrezione ordinata dal CTLN. Alle ore 7, in Palazzo Medici-Riccardi il CTLN insedia un nuovo governo cittadino, un sindaco e un presidente della Provincia. La battaglia continua.Si combatte strada per strada tra formazioni partigiane ed esercito nazista: a San Jacopino,lungo il Mugnone,alla Fortezza,in piazza della Libertà, a Ponte al Pino,lungo la ferrovia di via Aretina. I primi reparti alleati iniziano ad attraversare l'Arno il 13 agosto, attestandosi lungo la linea tenuta fino a quel momento dalle formazioni partigiane.Costruiscono un ponte, che i genieri spingono sui basamenti del ponte Santa Trinita, ricongiungendo le due parti della città, rimasta divisa per due settimane. Questo consente di cominciare a rifornire con una certa continuità una parte della città, rimasta a lungo isolata. Il 18 agosto i tedeschi si ritirano sulla terza linea difensiva: il Barco, Careggi, Bolognese, Faentina, Settignano. Continuano il cannoneggiamento del centro storico, usando postazioni mobili poste a Fiesole e sulla collina di Monte Ceceri.
Nell'ultima decade di agosto la linea del fronte si sposta lentamente verso la periferia settentrionale di Firenze. I tedeschi sono riusciti a rallentare l'avanzata verso la linea Gotica, che tutti leggono come l'ultimo baluardo nazifascista sul fronte italiano. Il 28 agosto i carrarmati canadesi arrivano sulla via Bolognese. Il primo settembre viene raggiunta e liberata la città di Fiesole,luogo da cui Firenze è stata tenuta sotto tiro. Firenze è libera.
Per la prima volta, nel corso della campagna d'Italia, una città si libera grazie ai propri cittadini, ai partigiani.
Le truppe alleate si avviano verso l'Appennino dove, nel corso dell'inverno 1944-45, affronteranno la linea difensiva predisposta da Albert Kesserling.