COSTITUZIONE 

Il percorso di formazione

Le vicende politiche dell'Italia dalla caduta del Fascismo all'adozione della Costituzione.
Il 25 luglio 1943, il Gran Consiglio del Fascismo mette in minoranza di Mussolini per opera di una fronda interna(gestita da Dino Grandi).La Monarchia strumentalizzò l'evento. Il re fece arrestare Mussolini, ordinò lo scioglimento del Partito Fascista e nominò come capo del Governo il generale Badoglio, uomo di sua fiducia.
Il disegno della Monarchia e di Badoglio era di sganciare l'Italia dai tedeschi, ritornare alla situazione pre-fascista e contrastare le spinte di rinnovamento sociale richieste dalla maggioranza delle forze antifasciste
Al "Colpo di Stato" rimasero estranei i partiti antifascisti. Badoglio comunicò subito alle forze politiche di non ricostituire i partiti prima della fine della guerra.
Il 3 settembre il Governo Badoglio firmò l'armistizio con gli alleati anglo-americani. L'armistizio fu reso noto dagli alleati l'8 settembre senza avvisare gli italiani.Presi di sorpresa il re, la corte ed il governo Badoglio fuggirono da Roma per trasferirsi a Brindisi e poi a Salerno, sotto la protezione delle truppe alleate.
Il 12 settembre i tedeschi liberarono Mussolini che, sotto la protezione dei tedeschi, costituì la Repubblica Sociale Italiana detta anche di Salò in quanto aveva sede nell'omonima cittadina del lago di Garda.
Nello stesso periodo i partiti antifascisti,malgrado la richiesta di Badoglio, riprendevano apertamente la loro attività, formando I Comitati di Liberazione Nazionale


Si apre un periodo con tre forze in campo che si contendono l'egemonia su come strutturare il nuovo stato italiano dopo la fine delle ostilità:
-la Monarchia che voleva affidare questo compito agli organismi previsti dallo Statuto albertino.Lo scopo era il ripristino dello stato liberale pre-fascista
-la esarchia(i sei partiti) dei CLN che volevano affidarlo ad un'apposita Assemblea Costituente e volevano cambiare la Monarchia, troppo compromessa con il Fascismo,costituendo una Repubblica italiana
-le forze militari anglo-americane che cercavano di controllare il processo per evitare esiti radicali dal punto di vista sociale (sconvolgimento rapporti tra le classi sociali ) e dal punto di vista politico(prevalenza delle forze rivoluzionarie)
Nell'aprile 1944 si raggiunge un primo punto di equilibrio.Ha luogo il così detto patto di Salerno, tra il re ed il CNL.,basato sulla caduta, da parte dei partiti, della pregiudiziale dell'uscita di scena del re e di Badoglio. Si decide: di rinviare la questione istituzionale alle decisioni di un'assemblea costituente, da convocare dopo il conflitto; di costituire un governo provvisorio, rappresentativo di tutti i partiti antifascisti, che fosse in grado di creare un esercito in grado di combattere contro i nazifascismi, accanto agli alleati.

Dopo la liberazione di Roma , nel giugno del 1944, per un ulteriore equilibrio trovato tra monarchia e partiti, Vittorio Emanuele III rinuncia alla Corona trasferendo i poteri al principe ereditario nel ruolo di "Luogotenente Generale del Regno". Viene confermato che la scelta tra monarchia e repubblica è demandata ad una Assemblea Costituente che dovrà essere appositamente eletta. Prima di questa assemblea nessuna delle forze in campo avrebbe dovuto pregiudicare a suo favore il futuro ordinamento dello Stato (DLL n°151 del 25 giugno 1944)
Successivamente, però, in parte anche su pressione delle forze anglo americane, si decide di affidare direttamente al popolo la scelta tra monarchia e repubblica mediante referendum. Contemporaneamente alla scelta referendaria, il popolo avrebbe eletto i deputati all'Assemblea costituente.
Questa decisione( ufficializzata con il DL luogotenenziale 98 del marzo 1946) di demandare al popolo e non ad una assemblea, la scelta fra monarchia e repubblica, avrebbe dovuto favorire la monarchia. Si faceva affidamento, da parte della componente monarchica e degli stessi alleati sulla ancora scarsa maturazione politica di vasti strati della popolazione, in particolare nel meridione.
Sempre in funzione dello stesso obiettivo, nel maggio 1946,cioè poco prima delle elezioni del 2 giugno, Vittorio Emanuele rompeva l'impegno alla tregua istituzionale, abdicando e consentendo quindi a suo figlio di divenire re con il nome di Umberto II.

Le elezioni del 2 giugno 1946
Il due giugno 1946 si hanno le prime elezione a suffragio universale della storia d'Italia. Per la prima volta, infatti, le donne possono esprimere il loro voto. Il risultato del referendum istituzionale sancisce la vittoria della Repubblica :12.717.923 voti rispetto ai 10.719.284 espressi dai favorevoli alla Monarchia.
L'Assemblea Costituente eletta conta tra i suoi componenti anche 25 donne. L'Assemblea si riunisce e procede alla nomina di un Capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola. Procede poi alla nomina di una commissione di 75 membri(commissione dei 75)incaricata di redigere un progetto di Costituzione da discutere in assemblea.
La funzione legislativa continua ad essere esercitata dal Governo con la consulenza di una Consulta nazionale di 430 membri nominati dal Governo su designazione di associazioni politiche, professionali, etc.

La Commissione dei 75, nel gennaio 1947, presenta all'Assemblea il progetto di Costituzione elaborato. Dal 4 marzo al 22 dicembre 1947 l'Assemblea discute,modifica ed approva il progetto presentato che diventa così la Costituzione.
Il 27 dicembre successivo il Capo provvisorio dello Stato promulga la Costituzione che entra in vigore il I gennaio 1948