Comunicati

80° Anniversario della Resistenza

8 SETTEMBRE 1943

VALERIO BARTOLOZZI 19 ANNI, DI SCANDICCI

E' il primo caduto della nuova Italia.

Ottant'anni fa viene ucciso a Firenze da un militare Fascista.

Poche ore dopo l'annuncio dell'Armistizio tra l'Italia e gli Alleati Angloamericani, nella lunga notte tra l'8 e il 9 settembre 1943, mentre il Re Vittorio Emanuele III, Badoglio e gli alti gradi dell'esercito fuggono nottetempo da Roma, gli Antifascisti si interrogano su come mobilitarsi nella consapevolezza della drammaticità del momento per la presenza nel Paese dei militari tedeschi, sostenuti dai fascisti. In una tipografia clandestina a Rifredi viene stampata un'edizione straordinaria de "L'Azione Comunista", l'antico giornale di Spartaco Lavagnini soppresso dai fascisti dopo l'uccisione del suo direttore nei giorni che precedettero i fatti del 1921. L'editoriale è scritto da Orazio Barbieri e Romano Bilenchi e invitava i cittadini alla mobilitazione: "La pace reclamata dal popolo è stata ottenuta obbligando il governo Badoglio a chiedere l'armistizio". Nelle fabbriche gli operai suonano le sirene ed immediatamente uno sciopero ferma il lavoro. In centinaia si recano a manifestare in piazza Vittorio Emanuele II (oggi piazza della Repubblica). Un tenente dell'esercito regio, sostenitore del fascismo, spara sulla folla e uccide Valerio Bartolozzi, il giovane operaio di San Giusto (Scandicci) di appena 19 anni che, nonostante la giovane età, aveva maturato una coscienza di classe e stava distribuendo il giornale comunista insieme ad altri giovani, tra questi l'amico Silvano Dani. Lo sgomento è forte, era caduto un giovane pieno di vita, un promettente sportivo. L'omicida rischiava il linciaggio ma riuscì a dileguarsi, scappando nel nord d'Italia come fecero in quelle ore molti caporioni del regime. Quando suo padre Dante Bartolozzi, seppe della morte del figlio,affranto dal dolore e pieno di rabbia incontenibile, avrebbe voluto vendicarlo ma capì che a fare giustizia sarebbe spettato al nuovo Stato democratico per il quale il figlio si batteva. Infatti dopo la Liberazione l'ufficiale sarà individuato, processato in contumacia e condannato a 25 anni di prigione. Ma la personale "vendetta" del padre fu quella d'impegnarsi personalmente nel portare avanti i valori e gli ideali del figlio, intensificando il lavoro clandestino del PCI in particolare nel quartiere di San Giusto. Per ricordare il giovane Valerio al suo nome, durante la Resistenza, venne intitolata la formazione partigiana formatasi quasi spontaneamente nei boschi della Roveta. Dopo la Liberazione, la città ne rese omaggio e il Consiglio Comunale, all'unanimità, intitolò a perenne memoria di Valerio Bartolozzi il Campo Sportivo di Scandicci.

Grazie della collaborazione a Gilberto Bacci

"LA VIA MAESTRA": il 7 ottobre a Roma manifestazione nazionale in difesa e per la piena attuazione della Costituzione

"(...) La Costituzione antifascista nata dalla Resistenza – nel riconoscere il lavoro come elemento fondativo, la sovranità del popolo, la responsabilità delle istituzioni pubbliche di garantire l'uguaglianza sostanziale delle persone, i diritti delle donne, il dovere della solidarietà, la centralità della tutela dell'ambiente e degli ecosistemi, il ripudio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali – ha delineato un assetto istituzionale che, attraverso la centralità del Parlamento, fosse il più idoneo ad assicurare questi principi costitutivi e a realizzare un rapporto tra cittadini/e e istituzioni che non si esaurisce nel solo esercizio periodico del voto ma si sviluppa quotidianamente nella dialettica democratica e nella costante partecipazione collettiva della rappresentanza in tutte le sue declinazioni politiche, sociali e civili. Per contrastare la deriva in corso e riaffermare la necessità di un modello sociale e di sviluppo che riparta dall'attuazione della Costituzione, non dal suo stravolgimento, ci impegniamo in un percorso di confronto, iniziativa e mobilitazione comune che – a partire dai territori e nel pieno rispetto delle prerogative di ciascuno – rimetta al centro la necessità di garantire a tutte le persone e in tutto il Paese i diritti fondamentali e di salvaguardare la centralità del Parlamento contro ogni deriva di natura plebiscitaria fondata sull'uomo o sulla donna soli al comando.

PER QUESTE RAGIONI E A SOSTEGNO DELL'INSIEME DELLE PROPOSTE INDICATE, CI IMPEGNIAMO A REALIZZARE Il 7 OTTOBRE UNA GRANDE MANIFESTAZIONE A ROMA per il lavoro, contro la precarietà, per la difesa e l'attuazione della Costituzione, contro l'autonomia differenziata e lo stravolgimento della nostra Repubblica parlamentare".

Ben triste e dal fosco futuro è quel Paese in cui vengono intitolate, strade e piazze, a figure come Almirante.

L'intitolazione delle vie e delle piazze nel nostro Paese mostra da tempo, il tentativo delle Destre, ora al governo, riabilitare il fascismo. E quale figura, nell'immaginario nostalgico, lo rappresenta meglio se non Giorgio Almirante? fascista, giornalista di regime, collaboratore de "La Difesa della Razza", fra i dirigenti di quella Repubblica Sociale Italiana che si contraddistinse per crimini contro civili e partigiani, in varie parti d'Italia. Nel dopoguerra divenuto Segretario del Movimento Sociale Italiano, partito nostalgico del ventennio.

La decisione del Sindaco e della maggioranza del Consiglio Comunale di Grosseto di intitolare una via ad Almirante, è rivelatrice di una deriva culturale antidemocratica, presente ormai da anni in determinate forze politiche nel nostro Paese. A nulla sono valse le proteste di partiti, sindacati, dei cittadini di Grosseto contro tale scelta. Rimane da aspettare la decisione del Prefetto.

La nostra Repubblica ricordiamo è nata dalla lotta antifascista di un fronte ampio di partiti, e si riconosce nella Costituzione e nei suoi princìpi, che tutto il mondo ci invidia.

Quando si arriva a dare "lustro" a figure condannate dalla storia, in quanto dichiaratamente fasciste e razziste, allora si va oltre il perimetro di una comunità, che si riconosce nei princìpi democratici.

Questa scelta come altre della Destra italiana fa parte, a nostro avviso, di quella deriva reazionaria e stretta sui diritti, che riguarda da tempo la Polonia, l'Ungheria, già condannate a livello di Comunità Europea, i Paese Baltici e la stessa Ucraina (in cui la presenza di organizzazioni naziste è ormai conclamata).

Ogni cittadino democratico, ricordando le brutalità del fascismo e dei suoi capi, chiede il rispetto della Costituzione e il rigetto della richiesta del Sindaco di Grosseto.

                            Comitato Antifascista Scandicci                                         Associazione Nazionale Partigiani d'Italia

                                                                                                                                          Sezione "Sergio Fallani" di Scandicci

Scandicci 6-8-2023 

Stiamo vicini a Vicofaro

COMUNICATO DI SEZIONE IN COLLABORAZIONE CON IL Comitato Antifascista di Scandicci 

Il Sindaco di Pistoia ha ordinato lo sgombero di Vicofaro, ma noi stiamo lo stesso con Don Biancalani - Vicofaro accoglienza Migranti. L'ordinanza di sgombero di Vicofaro entro 15 giorni da parte del Sindaco di Pistoia (eletto nella lista di Fratelli d'Italia) è la risposta più semplice e solo in apparenza risolutoria dei problemi connessi con la gestione di tutte le persone (perché di persone si tratta) accolte presso quella Comunità: persone che fuggono da guerre, condizioni climatiche ormai insopportabili o semplicemente dalla miseria e quindi in cerca di condizioni di vita migliori come fu per i nostri "migranti" di inizio 900.Senza dubbio si tratta di un salto di qualità dalla indifferenza alla manifesta ostilità nei confronti Don Massimo Biancalani che negli ultimi sette anni ha avuto la "colpa" di mettere a disposizione di questa povera gente le strutture della intera Parrocchiafacendosi carico della latitanza delle istituzioni locali e non solo.E' evidente che l'elevato numero di persone ospitato dalla Comunità ha generato indubbi problemi di carattere logistico, igienico e sanitario, ma da anni Don Massimo ha cercato dalle istituzioni un appoggio e un aiuto che non ha mai ricevuto, continuando con tenacia e testardaggine tra mille difficoltà la quotidiana opera di accoglienza di coloro che Don Milani chiamava "gli ultimi".Inoltre le misure prese dalla Amministrazione di Pistoia si collocano in una singolare sintonia con le politiche del Governo Meloni con il "Decreto Cutro" ed il clima di aperta avversione a livello politico al fenomeno migratorio che lo ha generato.Che dire poi del momento in cui lo sgombero è stato ordinato: fine Luglio/inizio Agosto quando manifestazioni ad esso contrarie e a sostegno della Comunità saranno giocoforza ridotte. La Sezione ANPI "Sergio Fallani" e il Comitato Antifascista di Scandicci sostengono da molti anni l'esperienza di Vicofaro sia materialmente (con raccolte alimentari, di vestiario ed economiche) sia con iniziative di sensibilizzazione della popolazione del nostro territorio alle quali Don Massimo ha più volte partecipato.Siamo amici di Vicofaro!!Per questo ed sulla base dei principi fondativi della nostra Associazione esprimiamo la nostra solidarietà ed il massimo sostegno a Don Massimo ed alla sua Comunità in questo momento di grande difficoltà. Accoglienza, solidarietà e aiuto non sono reati!!!

A fianco di Don Ciotti

"Solidarietà e vicinanza a don Luigi Ciotti dopo gli insulti del vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini" Esprimiamo solidarietà e vicinanza a don Luigi Ciotti dopo gli insulti che gli ha rivolto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Estrapolare una frase dal contesto generale nel quale è stata pronunciata può, in talune circostanze, deviare il significato delle cose, fino a legarle a logiche e usi impropri. Dopo aver ricostruito le circostanze per le quali il ministro Salvini ha duramente attaccato il presidente di Libera appellandolo come un "signore in tonaca" che mette insieme "cosche e coste" offendendo milioni di cittadini calabresi e siciliani esprimiamo la nostra piena solidarietà e il ringraziamento a don Luigi Ciotti per l'impegno instancabile che profonde nella lotta alle mafie e per l'affermazione della legalità.Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, prima di scagliarsi contro una persona a cui il Paese deve molto, avrebbe fatto bene a informarsi meglio sulle circostanze e il contesto in cui don Luigi ha pronunciato la frase che gli viene contestata. Ad essere ignoranti, volgari e superficiali sono le parole di un ministro della Repubblica che ignorando il disastro delle mobilità nel Mezzogiorno, a partire dai ritardi drammatici della rete ferroviaria in Sicilia e Calabria, oltre all'emergenza climatica che devasta il Paese, rilancia con superficialità il progetto di un fantasmagorico e costosissimo Ponte sullo Stretto, usando toni volgari nei confronti di chi spende la sua vita contro le mafie, molto più concretamente di quanto abbia mai fatto Salvini nella sua carriera politica". È quanto affermano in una nota congiunta ANPI, Arci, Acli, Greenpeace, Legambiente e WWF in merito alle affermazioni riportate oggi dalla stampa del vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini nei confronti del fondatore e presidente di Libera, don Luigi Ciotti.

Patrick Zaki, ingiustizia è ancora fatta

Ingiustizia è ancora fatta.
Resteremo a fianco di Patrick Zaki, faremo il suo nome, chiederemo libertà in ogni occasione, in ogni iniziativa. Con tutta la forza partigiana possibile.


Comunicato Rete Democratica Fiorentina sulla sede NATO

Qualche settimana fa, attraverso una breve nota stampa è uscita l'informazione che il prossimo quartier generale permanente della Multinational Division South (Mnd-S) della Nato avrà sede alla caserma Predieri di Rovezzano. Sempre nella nota si legge che il Mnd-S della Nato "avrà autorità sulle forze terrestri assegnate dall'Alleanza nell'area di responsabilità." La settimana scorsa il generale di divisione Massimiliano Quarto ha assunto il comando della Divisione Vittorio Veneto che è l'unità dell'Esercito italiano avviata alla riconfigurazione in «Multinational Division South» della Nato. Da quanto si legge sui mezzi d'informazione mancherebbe ancora il definitivo segnale verde da parte dei vertici politico militari dell'Alleanza Atlantica, ma sembrerebbe essere solo un passaggio formale. Purtroppo, le uniche informazioni giunte finora sono riservate a brevi note stampa e non si è ritenuto opportuno informare in maniera più completa la cittadinanza. Tra l'altro, in base ad un documento visibile sul sito della Difesa, un bando di gara per l'ingegneria della futura Mnd-S risalirebbe addirittura al 2020, quindi è una decisione che nasce alcuni anni fa ma di cui si è deciso di informare la popolazione solo ora. Questa riqualificazione della caserma Predieri, in un contesto geopolitico estremamente pericoloso e dove la Nato è impegnata in molteplici contesti bellici ci preoccupa molto. Proprio in questi giorni si rincorrono le dichiarazioni di alcuni Paesi della Nato che si sono resi disponibili a schierare le truppe in Ucraina, fatto che automaticamente aumenterebbe il rischio di una guerra su vasta scala e che potrebbe far scattare l'applicazione dell'articolo 5 della Nato: "Le Parti convengono che un attacco armato contro uno o più di loro in Europa o Nord America sarà considerato un attacco contro tutti loro". A questo, si aggiungono gli scontri che si stanno verificando in Kosovo e che riportano ad un clima molto preoccupante nei Balcani, dove il clima politico e sociale è sempre più infiammato. Evidentemente, qualora una di queste situazioni degenerasse, il futuro Mnd-S della Nato avrebbe un'importanza tattico-strategica enorme, portandolo ad essere uno dei principali obiettivi militari di un conflitto che veda il coinvolgimento della Nato.

Rimaniamo profondamente stupiti che si sia pensato di inserire un comando Nato in un contesto con una forte presenza civile ed abitativa e che lo si sia fatto senza alcuna partecipazione o consultazione della cittadinanza. Continuiamo a sostenere che ci debba essere una netta separazione, anche geografica, dei civili dai militari, soprattutto se la vicinanza con questi ultimi possa comportare un qualsiasi rischio per la cittadinanza. E non lo riteniamo solo noi, visto che questo è uno dei principi sanciti dal Diritto Internazionale Umanitario.

Rifiutiamo la logica politica che porta a continui investimenti in ampliamenti delle basi militari Nato, soprattutto perché non si vedono lo stesso impegno politico ed economico a politiche di reale costruzione di Pace. Infine, ci può far piacere che la progettazione sia stata pensata con "particolare attenzione alla sostenibilità ecologica della nuova costruzione, con basso impatto ambientale", ma messa in questo contesto ci pare una mera dichiarazione di green washing di un'operazione che ha finalità esclusivamente belliche.

Crediamo che le istituzioni cittadine, regionali e nazionali debbano dare maggiori informazioni e risposte ai legittimi dubbi dei cittadini. Sono molte le domande che, in questo momento, rimangono senza risposta: Quale sarà l'impatto che il Mnd-S avrà sul territorio e sul quartiere nella vita quotidiana? Ci sarà un ulteriore militarizzazione della zona? Ci saranno ripercussioni dirette sulla popolazione che vive vicino alla caserma? Qual è la posizione delle istituzioni cittadine e regionali rispetto alla nuova riconfigurazione della caserma Predieri? Qual è stata la partecipazione e coinvolgimento delle istituzioni locali nella determinazione della scelta e nell'architettura dell'operazione? Perché non si è ritenuto opportuno avviare un percorso che vedesse il coinvolgimento della cittadinanza o almeno un momento di approfondimento ed informazione?

Rete democratica Fiorentina(ANPI Firenze, Arci Firenze, associazione dei senegalesi Firenze e circondario, Centro sociale evangelico di Firenze, CGIL Firenze, Giuristi Democratici di Firenze, Libera, Libertà e Giustizia Firenze, Udu Firenze Sinistra Universitaria, Rete degli Studenti Medi Firenze)

"RIPUDIO LA GUERRA"

Ricordiamo che è in corso la raccolta di firme per il referendum contro l'invio delle armi all'Ucraina. Si può firmare:

  • on line, con lo SPID, cliccando sul sito https://referendumripudialaguerra.it/ e seguire le istruzioni;

oppure

  • presso le segreterie comunali. Per i residenti a Scandicci è possibile farlo, fissando un appuntamento ai numeri 055/75.91.332 oppure 75.91.480 e poi recarsi presso l'ufficio della Segreteria Generale (situato al 3° piano del Palazzo Comunale) con un documento di riconoscimento in corso di validità.

L'ufficio comunale è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle 13,00, martedì e giovedì anche nel pomeriggio dalle 15,00 alle 17,30.    

Una grande giornata di solidarietà a Bologna. Pagliarulo: "Insieme ci si rialza prima"

Una grande giornata di solidarietà a Bologna. Pagliarulo: "Insieme ci si rialza prima"

Circa 500 persone hanno affollato ieri 4 giugno Piazza Lucio Dalla a Bologna per la giornata di solidarietà attiva promossa dall'ANPI nazionale e dall'ANPI provinciale di Bologna. Alle 11 dal palco hanno preso la parola per un saluto e un intervento: Anna Cocchi, Presidente ANPI provinciale di Bologna, Gianfranco Pagliarulo, Presidente nazionale ANPI, Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna, Matteo Lepore, Sindaco di Bologna, Maurizio Landini, Segretario generale CGIL, Simone Gamberini, Presidente nazionale Legacoop, Federica Mazzoni, Presidente del quartiere Navile. Pagliarulo ha annunciato la destinazione dei fondi raccolti con la sottoscrizione ANPI lanciata il 18 maggio: "Diamo subito un aiuto al Comune di Modigliana (Forlì-Cesena), ancora isolato per le frane, alla Provincia di Ravenna, alla Cooperativa sociale l'Orto in provincia di Bologna. Si tratta di 20.000 euro per ciascuno di loro. In totale 60.000 euro. E continueremo a raccogliere fondi come faremo oggi col pranzo. Ci sentiamo tutte e tutti parte dell'Emilia-Romagna. Insieme ci si rialza prima e meglio". Dalle 13 in poi si è svolto il pranzo di raccolta fondi, ulteriore tappa dell'azione di solidarietà messa in campo dall'Associazione.

La sottoscrizione nazionale continua: è possibile contribuire con donazioni all'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia tramite bonifico bancario: Codice Iban IT 38 E 02008 05 0240 0040 0494 957 Causale: "Sottoscrizione ANPI per le popolazioni colpite dall'alluvione del maggio 2023"

28 Maggio 2023 - Fino a quando?

Questa è la domanda che noi cittadine/i che ripudiano la guerra, ci facciamo da più di un anno, e anche in questi giorni. Giorni in cui si parla della grande offensiva…. delle nuove armi che sono state fornite all'Ucraina dalla NATO, Ma da nessuna parte troviamo pronunciate le parole DIPLOMAZIA E CESSATE IL FUOCO.

Parole che invece, dall'inizio della guerra, milioni di personestanno ripetendo in casa, al lavoro, fra gli amici, ma anche nellepiazze di Roma invasa dal popolo della Pace, lungo le strade della marcia Perugia-Assisi.Siamo persone di buona volontà che vengono zittite ormai da mesi dalla propaganda guerrafondaia di TV, siti web, giornali, al soldo dei burattinai di sempre: apparati militari, produttori di armamenti, politicanti sordi di fronte  agli appelli del proprio popolo. Noi non ci stiamo, quei morti, migliaia di giovani vittime dall'unae dall'altra parte, sono lì a ricordarcelo. Noi continueremo a essere in piazza, nelle strade, con i nostripiccoli mezzi per DARE UNA POSSIBILITA ALLA PACE !

3 Maggio 2023 - Melograno di Vita

Si comunica che la Sezione ANPI Sergio Fallani e il Comitato Antifascista di Scandicci hanno aderito convintamente all'appello che Donne insieme per la pace, Cgil, Anpi, Arci e Legambiente Toscana hanno lanciato ai Comuni della Toscana, per ricordare le stragi dei migranti e per operare affinchè non si spezzino più vite  innocenti, per restare umani. La richiesta ai Comuni è quella di aderire e provvedere operativamente,acquistando e piantando una piccola pianta di melograno in un giardino pubblico con la targa "Sono nato in memoria delle tante vite perse nella speranza di un futuro migliore. Basta morti durante le migrazioni.

25 Aprile 2023 - Festa della Liberazione

Sono passati 78 anni della Liberazione d'Italia avvenuta il 25 aprile 1945. Il 25 aprile 1945 sancisce la fine di un periodo di oppressione ma, segna anche la vittoria della libertà e della democrazia.È necessario trasmettere ai giovani i valori che hanno guidato la Resistenza, come la solidarietà, il coraggio, la determinazione e l'impegno per la giustizia. Questi valori sono ancora oggi fondamentali per la nostra società e per il rispetto dei nostri diritti. Mantenere alta l'attenzione sulla Resistenza e sulla sua importanza storica significa anche preservare la memoria delle vittime di quel periodo oscuro della nostra storia e continuare a lottare contro l'intolleranza, la discriminazione e ogni forma di sopraffazione.

La Resistenza Italiana e il Giorno della Liberazione rappresentano un patrimonio storico e culturale di inestimabile valore per il nostro paese che, ancora oggi purtroppo fatica a considerare la Costituzione come unico e solo faro della nostra vita sociale e politica. La Costituzione italiana, che poggia su valori trasversali di antifascismo, è nata dal dialogo fra tutte le forze politiche della Costituente e non può essere calpestata da coloro che ogni giorno cercano di demolirla pur avendo giurato di difenderla.La Resistenza è una lezione di coraggio e di umanità. La storia della Resistenza in Italia è una storia di sfida, coraggio, amicizia e pure di amore qualche volta. La vittoria degli Alleati in Europa ed Italia si deve anche all'intelligenza e alla tenacia dei membri del movimento di resistenza formato da partigiani, staffette e altri cittadini che hanno deciso di non sottomettersi alla Repubblica Sociale.

È stato grazie agli sforzi di questi e queste che è stato possibile ricostruire un paese finalmente democratico all'indomani di uno dei momenti più cruenti e bui quale il ventennio precedente, in cui sono state migliaia le persone arrestate, perseguitate, confinate e uccise dal regime.Insegnare l'antifascismo nelle scuole è estremamente importante. L'insegnamento della storia del fascismo e della lotta antifascista permette agli studenti di comprendere appieno i pericoli dei totalitarismi e dell'intolleranza. Attraverso lo studio delle dittature fasciste del XX secolo, gli studenti devono apprendere come i regimi autoritari limitino le libertà individuali e collettive, portino alla persecuzione di minoranze e oppositori politici, e portino alla guerra e distruzione.L'insegnamento dell'antifascismo permette di trasmettere importanti valori, valori di pace e democrazia, di libertà di pensiero ed espressione, come sancito dall'articolo 21 della nostra carta costituzionale, del rispetto delle diversità culturali e dell'uguaglianza di tutti i cittadini. Questi valori sono fondamentali per la costruzione di una società democratica e pacifista.

L'ANPI, le Istituzioni, le Scuole e le Associazioni tutte hanno il dovere di istruire e ricordare a tutti i cittadini che l'equilibrio europeo è stato raggiunto dopo due Guerre Mondiali e indicibili eventi. Proprio da questo percorso comune dovrebbe svilupparsi uno spirito critico del cittadino al fine riflettere sulle numerose questioni e guerre ancora oggi aperte nel mondo. Sono quasi sessanta i conflitti nei cinque continenti. Come ben ha saputo definire la situazione Papa Francesco, siamo in "una terza guerra mondiale a pezzi" di cui il Sudan e l'Ucraina sono solamente gli ultimi tasselli. In Iran e Afghanistan né la diplomazia né i corpi militari stranieri hanno potuto nulla contro le teocrazie islamiche, dove i diritti delle donne sono stati sacrificati. E, come non citare la Palestina e Israele, da settant'anni in lotta continua senza che nessuno abbiano mai lavorato per un concordato di pace serio e duraturo. Non è certamente migliore la situazione in Africa, dove oltre al Sudan, anche in Nigeria permane uno stato di guerra sotterranea contro il gruppo fondamentalista di Boko Aram e in molti altri Stati africani le lotte fra milizie e bande sono all'ordine del giorno.

La situazione tra Russia e Ucraina è estremamente delicata e preoccupante, poiché un conflitto di questo tipo potrebbe facilmente portare ad un'escalation della tensione tra le nazioni e sfociare in una possibile guerra a livello mondiale. È fondamentale quindi che le parti coinvolte si impegnino a risolvere le loro divergenze attraverso il dialogo e la negoziazione pacifica.L'Unione Europea ha la responsabilità di agire in modo indipendente e responsabile per la pace e la stabilità comune. Inoltre, i movimenti pacifisti in Europa devono giocare un ruolo importante nel promuovere la pace e la cooperazione internazionale nella regione.La lotta per la libertà e la democrazia in Europa non deve essere dimenticata. È in corso ancora oggi e il movimento di resistenza continua a lottare per gli stessi ideali che hanno reso possibile la stabilità e la pace nel Vecchio Continente in questi settant'anni.

La pace è un valore fondamentale per la convivenza umana e deve essere sempre cercata come obiettivo primario nelle relazioni tra le nazioni e tra le persone.Tuttavia, la pace non può essere ottenuta soltanto attraverso l'uso della forza o delle armi. L'uso della violenza spesso porta solo ad ulteriori conflitti e violazioni dei diritti umani. Al contrario, la pace deve essere costruita attraverso il dialogo, la comprensione reciproca e la cooperazione tra le parti coinvolte.La pace è garanzia del rispetto dei diritti umani, della giustizia sociale e della dignità umana. La pace deve essere cercata non solo tra le nazioni, ma all'interno di tutta l'umanità.Ora e sempre Resistenza. Buona Festa della Liberazione!

1 Febbraio 2023 - Lettera del Presidente Nazionale agli iscritti

Care amiche e cari amici iscritti all'ANPI, care compagne e cari compagni,vi invio questo messaggio che, mi rendo conto, è piuttosto inusuale, perché vorrei farvi partecipi di una preoccupazione, meglio, di un vero allarme per quello che sta succedendo e che può succedere in un prossimo futuro nel nostro Paese, in Europa, nel mondo. Come avevamo previsto nel nostro Congresso nazionale nel marzo dell'anno scorso, stiamo assistendo all'impazzimento della guerra avviata dalla irresponsabile invasione russa dell'Ucraina. Da quel momento abbiamo assistito a una continua escalation con una tragica espansione di vittime e di distruzioni. Ma ciò che sta avvenendo da qualche settimana avvicina ancora di più la possibilità discenari catastrofici. Da un lato la Federazione russa aumenta costantemente il numero di militari e di armamenti in Ucraina intensificando gli attacchi e i bombardamenti; dall'altro crescono i rifornimenti militari occidentali al governo ucraino con armamenti sempre più offensivi.Dall'Europa e dall'America arriveranno vari tipi di carri armati; Zelensky chiede i cacciabombardieri F16 e i sommergibili; si riparla sempre più in modo irresponsabile dell'uso di armi nucleari "tattiche". In questa situazione il ministro della Difesa Crosetto si è spinto a dire che se i russi arrivano a Kiev scoppia la terza guerra mondiale.Dall'Iran ad Israele ai territori palestinesi alla Siria vengono notizie di un incendio che dilaga.Le spese di riarmo crescono in modo osceno ovunque, come avvenne prima delle due guerre mondiali, mentre i governi europei - compreso il nostro - diventano sempre più autoritari verso chiunque si permetta di criticare questa mostruosa deriva bellicista, nonostante i sondaggi dicano che la maggioranza degli italiani (e anche degli europei) è contraria all'invio di armi e all'intervento della NATO. Nelle carceri russe sono reclusi centinaia e centinaia di dissidenti ed una durissima repressione è in corso in Russia ormai da molto tempo.Intanto a causa del gioco fra sanzioni e controsanzioni è aumentata l'inflazione a livelli sconosciuti nel nuovo secolo, il costo dell'energia ha generato difficoltà enormi ad imprese e famiglie ed in generale sono peggiorate le condizioni di vita e di lavoro dei cittadini europei e italiani.Non basta: il presidente degli Stati Uniti e il segretario generale della NATO indicano nella Cina il prossimo e più potente nemico da affrontare, se necessario, anche sul piano militare. Anche di questo discuteremo nell'assemblea nazionale dell'ANPI che svolgeremo fra pochi giorni a Cervia; ma ci tenevo ad anticiparvi un quadro drammatico a cui non si può rispondere né con la rassegnazione né col fatalismo. Occorre razionalmente prendere atto di questa realtà e di impegnarsi in ogni modo per contrastarla, per far andare indietro le lancette dell'ora X della guerra nucleare, che nei giorni scorsi gli scienziati del mondo hanno immaginato alla metaforica eravvicinatissima distanza di 9 minuti. C'è bisogno dell'impegno consapevole, piccolo o grande che sia, da parte di tutte e di tutti, per fermare il treno della follia e della morte che sta correndo a tutta velocità versol'autodistruzione. Per questo mi permetto di invitarvi a partecipare ad ogni iniziativa che abbia come obiettivo finale il ristabilimento della pace. L'impegno più immediato è per il 24 febbraio, primo anniversario dell'invasione russa, e per i due giorni successivi. Si svolgeranno manifestazioni in tante capitali europee. In queste tre giornate l'ANPI darà vita assieme a Europe for Peace a una rete di iniziative locali in tutta Italia. Ma non ci fermeremo qui. Cercheremo sempre la più larga unità con tutti coloro che, pur con opinioni diverse sulle responsabilità di questa guerra, sull'invio o meno di armi, sull'erogazione o meno di sanzioni, condividano il nostro allarme attuale: fermiamo la guerra. L'ONU deve essere la sede istituzionale necessaria, il suo Consiglio di Sicurezza è lo spazioper tracciare la strada verso un trattato internazionale che ponga fine alla guerra e ristabilisca un pacifico ordine mondiale.L'ANPI propone che il governo italiano e l'Unione Europea avanzino finalmente una seria proposta di avvio di negoziati, cosa mai avvenuta fino ad oggi, per trovare un realistico punto di incontro fra le parti e comunque per frenare la frenetica escalation in corso; propone una Conferenza internazionale per concordare la sicurezza di tutti i Paesi coinvolti; propone che si avvii la smilitarizzazione dei confini fra la Russia e gli altri Paesi europei con l'obiettivo di una progressiva diminuzione di tutti gli armamenti nucleari; propone, in sostanza, di ricostruire un clima di coesistenza pacifica e di collaborazione fra gli Stati e i popoli in Europa e nel mondo.La pace, garantita in Europa per più di 70 anni, è stata il risultato di un lungo percorso politico, istituzionale e giuridico seguito alla devastazione di due guerre mondiali. Abbiamo bisogno di riprendere immediatamente quella visione e quel progetto, frutto della Resistenza al nazifascismo, e lascito dei nostri resistenti e dei nostri partigiani. Lo ha detto Papa Francesco: "Questa guerra è una follia". Aiutiamoci tutti, l'uno con l'altro, a fermarla. Ne va del futuro dell'umanità. Un abbraccio,

Gianfranco Pagliarulo

28 Gennaio 2023 SIAMO SICURI CHE L'INVIO DELLE ARMI SIA L'UNICA STRADA?

La sciagurata decisione della Russia di avviare la cosiddetta "operazione speciale" contro l'Ucraina sta provocando un numero altissimo di vittime,devastazione e milioni di profughi, colpendo in primo luogo la popolazione civile.La guerra dura ormai da più di 11 MESI e non si vedono spiragli di un benché minimo tentativo di avviare negoziati e trattative di pace. Tutte le parti in causa stanno alimentando una pericolosissima escalation basata sull'invio delle armi e l'aumento interno del budget destinato allaproduzione di armamenti. Nonostante la campagna mediatica, fatta solo di propaganda,la maggioranza dei cittadini italiani è fermamente contraria all'invio di armi.Vuole invece un immediato cessate il fuoco e l'avvio di serietrattative di pace. DIAMO UNA POSSIBILITA ALLA PACE !

28 Novembre - Chiudere le sedi fasciste a Firenze

Sabato scorso è stata inaugurata  a Firenze, in via dei Vanni (nel Quartiere 4), una sede  neofascista denominata "Centro identitario l'Indomabile”, vicina a Casapound. Non a caso all'inaugurazione erano presenti due volti noti dell'estremismo nero come Gianluca Iannone, leader di Casapound e Francesco Polacchi (entrambi con condanne per reati di  violenza). Già questo ci fa capire che tipo di  “cultura” si respirerà in quel locale; quello solito che fa l’apologia del ventennio e che martella quotidianamente sul tema dell’immigrazione, capro espiatorio per nascondere i veri problemi della gente, cioè la precarietà del  lavoro, i tagli  a  sanità e  scuola, la tassazione ridotta a vantaggio dei  ricchi.

Il  loro slogan per lanciare l’inaugurazione “riprende la marcia” la dice lunga sul loro essere “rivoluzionari del terzo millennio”, infatti  vorrebbero apparire così innovativi da rifarsi a quella marcia su Roma del 1922, che portò a 20 anni di dittatura  in Italia, ad una tragica guerra mondiale che costò la vita a migliaia di giovani ragazzi.

Di fronte questa ennesima provocazione Firenze Antifascista  ha organizzato, per le vie del quartiere, una  protesta contro l'apertura del covo fascista. I consiglieri comunali Antonella Bundu e Dimitri Palagi hanno sottolineato che è "importante ricordare come la nostra città sia stata liberata dalla marcia di 100 anni fa grazie al sangue e al coraggio della Resistenza". Dura anche la presa di posizione del Presidente del Quartiere 4  che ha evidenziato come i fascisti di CasaPound non siano benvenuti per molti e che non troveranno campo fertile.

La Sezione ANPI “Sergio Fallani” e il Comitato Antifascista di Scandicci esprimono  tutto  lo  sdegno nei confronti di questa apertura di un covo nero a Firenze. Sdegno dovuto al fatto che, nel nostro Paese, continuano ad essere attive realtà (Casapound, Forza Nuova ecc) che invece  dovrebbero essere sciolte.  Sciolte non perchè lo diciamo noi, ma perché lo prevede la Costituzione e le leggi  vigenti.  Il 9 ottobre di un anno  fa la sede della CGIL venne assalita  e devastata da esponenti di Forza Nuova. Nei giorni successivi tutti, dal Governo alle forze politiche, espressero la necessità  che Forza Nuova venisse sciolta. Sono rimaste parole al vento.

Noi, invece, saremo sempre a fianco dei più deboli, dei cittadini e dei migranti, contro i neofascisti  che soffiano  sul fuoco dell’odio razziale perché niente cambi davvero.

Elezioni 25 Settembre

Il prossimo 25 settembre si svolgeranno le Elezioni politiche anticipate per scegliere la composizione del Parlamento, ridotto come sappiamo nel numero di Deputati e Senatori. Compito dell'ANPI è ora, e come è successo nei decenni passati, di difendere la Carta Costituzionale dai tentativi di modificarla in senso antidemocratico. La nostra Sezione e il Comitato Antifascista pongono in evidenza la pericolosità delle proposte della coalizione di destra (composta da Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia) contenute nel loro programma: il presidenzialismo e l'autonomiadifferenziata. Queste proposte, se realizzate, deteminerebbero lo scardinamentodella Costituzione, a partire dall'elezione del Presidente della Repubblica a suffragio universale e diretto. Vorrebbe dire affidarsi a un uomo forte, abolire la funzione del Presidente come custode e garante, trasformarlo nel rappresentante di una parte, eletto dopo un'aspra competizione elettorale. L'autonomia differenziata, oltre a rompere l'unità nazionale, aumenterebbe in modo esponenziale e irreversibile le diseguaglianze fra le Regioni in termini di servizi forniti (pensiamo in primis alla Sanità) azzerando il principio di solidarietà e quello di eguaglianza dei cittadini (art. 2 e 3 della Costituzione). Siamo convinti invece che per contrastare la dilagante sfiducia dei cittadini nei confronti delle Istituzioni, occorra fare l'esatto contrario: restituire poteri e autorevolezza al Parlamento con una legge elettorale che lo renda davvero rappresentativo, promuovere autonomie locali e Regioni in grado di operare per il bene comune, in reciproca solidarietà e non in competizione fra loro.